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The Global Prehistory Consortium at EURO INNOVANET
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FA CONDIVIDERE LA GEOMETRICITA' E L' ESSENZIALITA' DI TRATTO TIPICA DEI SUOI CARATTERI SCRITTI CON DECORAZIONI ALTRETTANTO ASTRATTE CHE ABBELLISCONO VASI, SIGILLI O FIGURINE.
Una splendida collana a V viene esibita dalla cosiddetta "Lady Vincha". Qui il segno geometrico possiede un'evidente funzione decorativa, ma al tempo stesso adombra il simbolo chiave della Dea uccello: la V. Sulla vulva della divinità è anche tracciato un ideogramma finalizzato a trasmettere un preciso messaggio.

Non sempre è facile distinguere i segni di scrittura dalle decorazioni geometriche astratte. I motivi artistici geometrici e schematici condividono, infatti, la stessa radice geometrica dei segni di scrittura.

Talvolta anche la distinzione fra glifi di scrittura e ornamenti di stampo naturalistico non è evidente. Ciò vale, ad esempio, per i disegni stilizzati adoperati sulle figurine per imitare collane, braccialetti, tessuti di vestiti, acconciature, calzari.

Con confini così labili e sottili, quali criteri utilizzare allora per discernere un design decorativo da un testo scritto? Fino a quando lo script non verrà decifrato, non si potrà riconoscere se e quali segni siano di scrittura?

Facendoci aiutare da Harald Haarmann (1995), possiamo osservare che i testi sono caratterizzati da un inventario di segni più vasto delle decorazioni.
Gli elementi possiedono inoltre una loro individualità e, in collegamento fra loro, una coordinazione asimmetrica e un preciso allineamento sequenziale.
Tale sequenza lineare può integrare segni naturalistici e astratti.
I caratteri scritti possono essere impressi isolati o in gruppo.
Infine, essi sono sottoposti al principio della variazione multipla : le forme di base acquisiscono variazioni semplici o molteplici mediante l'aggiunta di segni lineari quali segmenti retti, punti, archetti… Segni essenziali si trasformano così in segni complessi.