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The Global Prehistory Consortium at EURO INNOVANET
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PROBABILMENTE UN SEGNO STAVA PER UNA PAROLA MENTRE LE INDICAZIONI GRAMMATICALI VENIVANO OMESSE O LASCIATE ALLA COMPRENSIONE DI CONTESTO; INOLTRE RENDEVA PER ISCRITTO LA RADICE DI UNA PAROLA, MENTRE OMETTEVA LE DESINENZE.
Un meandro piazzato al centro e circondato da un'iscrizione costellata di chevron, semicerchi e linee parallele caratterizza questa emblematica placca ovale di terracotta. E' stata trovata a Banjica, nei pressi di Belgrado, e ha 7.200-7.000 anni.
Ritrae la sacra forma del pane? S'interroga Marija Gimbutas(1991).

La scrittura degli antichi europei configurerebbe un sistema per molti versi simile a quelli sumero, cinese, indù e precolombiano. In particolare, in The Living Goddesses (1999) la Gimbutas si spinge a considerarla molto simile, per struttura, al sistema sumero di scrittura, dove le frasi non sono sempre tracciate in modo sintatticamente completo. Alcune sembrano seguire un set di regole, altre - persi per strada alcuni elementi - paiono una sorta di stenografia. Normalmente infatti un segno stava per una parola mentre le indicazioni grammaticali venivano omesse o lasciate alla comprensione di contesto oppure segnalate dai segnetti lineari.

Scrivere la radice di una parola e omettere le desinenze può essere considerato un altro principio organizzativo dei testi proto-europei, complementare alla predilezione per l'impiego di iscrizioni mono o bisegno